IL SECONDO DOPOGUERRA

La fine della guerra e il desiderio di rinascita, pur fra alte tensioni politiche e sociali, avviano anche Bergamo un periodo di grandi mutamenti.

Il piano regolatore del 1951, che rivela l'attenzione degli amministratori a non stravolgere Città alta e a non popolare di “casermoni” la periferia, segna un ulteriore punto di svolta nella storia urbana.

L’espansione di quartieri considerati tutto sommato periferici sino ad allora – come Loreto, Longuelo e S. Lucia – trasforma i modi di “vivere la città” e i rapporti gerarchici interni al centro urbano. Loreto ad esempio cessa di essere la periferia di Bergamo e, con la costruzione del quartiere attorno a piazza Varsavia, diventa uno dei cuori pulsanti della città, dove convivono diverse espressioni sociali e politiche. Longuelo, dopo l’edificazione delle case popolari negli anni Sessanta e di unità immobiliari monoabitative, nonché in seguito allo sviluppo del sistema di trasporti cittadino e tra capoluogo e provincia, conosce la sua prima fase di sviluppo e avrebbe vissuto poi negli anni Settanta un vero e proprio boom.

Le interviste che abbiamo realizzato in questa sala presentano gli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta secondo diverse chiavi di lettura. Abbiamo tralasciato l’aspetto più squisitamente politico per privilegiare il vissuto quotidiano, consapevoli che la ricerca storica sul periodo sia ancora da svolgere.

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